Il dibattito

S.O.S. ARTISTI DI STRADA!

Il blog S.O.S. Artisti di strada! nasce dalla necessità di formare un gruppo di artisti stabili di Venezia dove condividere informazione utile sull’Arte di strada nelle varie categorie, in modo di agevolare l’accesso a regolamenti, divieti, autorizzazioni, moduli, notizie, eventi e contatti.

Il gruppo Facebook S.O.S. Artisti di strada! è aperto a tutti e invita agli artisti e cittadini a confrontarsi sulle varie problematiche, pubblicare e commentare tutto ciò che riguarda l’Arte e le iniziative Culturali di Venezia per mantenere il sito sempre aggiornato.

LA STRADA

Quando si parla di artisti di strada, la riflessione deve partire dalla parola “strada” più che da “artista”. Per definizione, in quanto a spazio pubblico, la strada è di tutti invece si sente una forte repressione dovuta ai vari regolamenti e divieti.

Non c’è libertà d’espressione. Questo problema riguarda a tutti, artisti e cittadini. Si pretende annullare la strada come spazio pubblico e creare un luogo neutro dove si transita e basta, non ci si vive, non ci si ferma... ma, la città è viva se le strade vivono! Gli artisti non disturbano la quiete pubblica, anzi, sono il motore della vivibilità e l’arricchimento culturale dello spazio.

Noi artisti offriamo un servizio per la città, e quindi, il nostro lavoro (così come l’Arte di strada), dovrebbe essere preso in considerazione da parte delle autorità. Purtroppo, il Comune sostiene solo le attività che portano soldi immediati alla città (come la Biennale o la Mostra del Cinema). Così l’Arte diventa sempre più commerciale ed elitista.

Inoltre, bisogna sottolineare l’uso privato di spazi pubblici (come le feste private in Pescheria o perfino i concerti di piazza San Marco) senza chiedere nessun consenso ai cittadini. Anch’io mi incazzo solo di pensarlo: NO alla privatizzazione!

GLI ARTISTI

Ancora più triste è accettare il fatto che “con l’Arte di strada non si campa”. L’attuale regolamento è molto restrittivo ed è impossibile ottenere autorizzazioni per svolgere l’attività artistica su suolo pubblico per lunghi periodi di tempo.

A Venezia NON ci sono opportunità di lavoro per gli artisti di strada. Purtroppo, l’amministrazione pubblica ha deciso che questo non è un vero e proprio mestiere e non offre nessun aiuto a chi ha avuto il coraggio di togliersi il cappello per vivere della propria fantasia e creatività.

Ricordiamo la storiella dello scultore Sergio Longo che si è messo a lavorare per strada mentre la gente si fermava a guardare curiosa. Subito arrivano i vigili e cercano di bloccare la sua iniziativa: “Non si può fare!”. Ma, a dire la verità, non è vietato da nessun regolamento. Non sapendo cosa fare, tornano con il sindaco. Questo, invece di arrestarlo, lo ringrazia pubblicamente e li offre una cena perché ha capito l’importanza del lavoro artistico. Bisogna trovare chi sostiene e protegge l’Arte di strada. Altrimenti, dobbiamo pensarci noi!

DIVIETI

Qualsiasi fatto NON regolamentato, è automaticamente VIETATO: NON SI PUÒ FARE.

La regola ha un senso se viene a limitare un problema che c’è stato in precedenza. Viviamo in una città dove in pratica il regolamento comunale ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Per questo è molto importante parlare delle varie problematiche, confrontarsi con altre persone, denunciare le situazioni assurde e renderle di dominio pubblico.

Ricordiamo l’episodio dei vigili con i pittori Aras Kefayati e Noemí Carrau, l’orto dei bambini a San Giacomo dell’Orio o l’occupazione di Ca’ Tron da parte degli studenti. All’inizio tutti sono stati bloccati dalla polizia con lo scopo di vietare qualsiasi forma di vita sociale “fuori dalle regole” senza dedicare neanche un secondo a riflettere e valutare l’effetto di queste iniziative.

L’eccesso di divieti crea un sistema molto complesso e, delle volte, ci sono perfino contraddizioni nel regolamento. Come, per esempio, la finestra fiorita e le fioriere o l’unione di due pali con una corda per le barche e per la biancheria. È assurdo pensare al lungo percorso burocratico che, tempo fa, doveva fare un cittadino per piantare un fiore alla finestra!

Il fatto che i regolamenti siano datati, lascia un enorme margine di discrezionalità ai vigili e li permette di chiudere un occhio su tutte le infrazioni che ci sono ogni giorno in città. Il potere è in mani della clientela, molto spesso viene determinato in base a relazioni d’amicizia e corruzione. Questo è il contrario di quello che dovrebbe essere una vita civile!

Per creare l’innovazione nella regola dobbiamo invertire l’onere della prova, cio’è, trovare la formula giusta partendo dalle necessità e gli interessi degli artisti.

NUOVO REGOLAMENTO

L’attuale regolamento per le attività artistiche che si svolgono su suolo pubblico è molto limitato e restrittivo, per cui, non basterebbe una modifica. Bisogna ricominciare da capo e redigere un nuovo regolamento scritto e determinato dagli artisti, (magari con un rappresentante di ogni categoria) con la collaborazione e approvazione dell’ufficio competente.

Abbiamo fatto una ricerca di regolamenti approvati in altre città per prendere spunto ed ispirazione.

Il nuovo regolamento di Milano (in vigore dal 6 aprile 2013) potrebbe essere un modello valido adattandolo alla città di Venezia. La piattaforma Strada apert@ permette di vedere gli spazi pubblici disponibili e prenotare online evitando lunghe procedure e senza tasse da pagare. A Venezia, invece, bisogna fare domanda un mese prima per il rilascio di un’autorizzazione, cosa totalmente assurda perché contraddice la natura spontanea dell’Arte di strada ed esclude gli artisti stranieri che sono di passaggio.

L’attuale regolamento si basa nel divieto e, in pratica, lascia pochi spazi disponibili all’Arte di strada. Bisogna pensare a un nuovo regolamento aperto e senza limitazione di posti che dia opportunità di lavoro a tutti gli artisti. La prima cosa è individuare gli spazi vietati, in modo che tutto il resto sia libero. Cittadini, turisti e commercianti devono essere presi in considerazione per evitare situazioni ostili.

È difficile definire chi è un “artista” e creare un regolamento generale per tutti, perché esistono infinite categorie. Dobbiamo trovare una soluzione che lasci spazio alla creatività e convinca all’amministrazione ma, soprattutto, che difenda i nostri interessi, perché spesso loro non conoscono le nostre problematiche.

PITTORI

Riteniamo opportuna una verifica delle capacità artistiche di tutte le persone autorizzate. Per questo è essenziale la presentazione di eventuali titoli di studio e, in caso di formazione autodidatta, realizzazione di una verifica pratica, paragonabile all’esame d’ammissione in Accademia, per garantire la vendita delle proprie opere e la qualità artistica.

Come candidata al rilascio dell'autorizzazione per pittori semestrali, posso verificare che NON viene mai considerata la capacità artistica dell’individuo. Serve soltanto presentare il modulo compilato con la marca da bollo insieme a un documento di identità. Questa mancanza di attenzione, diventa un problema serio, nel momento in cui le persone autorizzate potrebbero essere meri commercianti e non veri pittori, secondo le indagini effettuate dalla Polizia municipale negli ultimi mesi.

Alla fine del rilascio dei permessi, viene attribuito 1/12 di punto per ogni mese autorizzato (come descritto nel Art. 6, 5 del regolamento). Nei documenti di graduatoria dal 2011 al 2013 si verifica che i primi 20 pittori della lista hanno un punteggio che va dal 10,25 (123 mesi) fino al 17 (204 mesi). Questo denota che ci sono pittori semestrali che lavorano da più di dieci anni, per cui essi dovrebbero essere considerati decennali.

Lo scopo iniziale di creare due categorie di pittori (semestrali e decennali) era quello di agevolare il permesso per nuovi pittori, stabilire brevi periodi di lavoro a rotazione per dare a tutti l'opportunità di lavorare. La realtà è che i pittori decennali sono un numero chiuso da tanti anni e adesso anche i semestrali sono praticamente fissi. Il principale problema viene determinato dai criteri di selezione. I pittori che hanno già lavorato accumulano punti mentre i pittori che sono fuori graduatoria hanno sempre 0 punti e non hanno nessuna opportunità di lavorare finché non si libera un posto. Le possibilità che questo accada sono praticamente inesistenti, a meno che non ci sia un mancato rinnovo o una sanzione (Art. 19).

Oltre alla verifica delle capacità artistiche dei candidati, chiediamo che venga preso in considerazione il tempo di attesa dei pittori che hanno fatto la richiesta d’autorizzazione da più di un anno consecutivo. In modo che possano maturare un punteggio oppure avere priorità nel rilascio di nuove autorizzazioni. È inaccettabile che l'ufficio competente conceda autorizzazioni in base all'ordine cronologico di presentazione delle istanze a persone che fanno domanda per la prima volta, quando ci sono pittori che aspettano i permessi da più di tre anni consecutivi.

ARTE IN CAMPO

È importante creare nuovi eventi o manifestazioni, come la giornata d’Arte in Campo San Giacomo, per coinvolgere altri artisti e sensibilizzare i cittadini sulle problematiche dell’Arte di strada.

Questi appuntamenti all’aperto ci permettono di confrontare i nostri punti di vista e allo stesso tempo la strada diventa un luogo d’incontro dove ognuno di noi può condividere liberamente la sua Arte nel rispetto degli altri.

Così si crea una rete di artisti indipendenti che collaborano insieme per difendere i loro interessi, tramite un dibattito aperto dove tutti possiamo partecipare e apportare le nostre idee. Il dialogo è una parte essenziale per lo sviluppo delle relazioni personali.

Si potrebbe pensare a un calendario di eventi in diversi luoghi della città, magari nelle zone “dimenticate” di Venezia che hanno bisogno di recuperare il loro interesse.

PROPOSTE

Creare un comitato o associazione che si occupi degli artisti di strada per comprendere le varie esigenze - S.O.S. Artisti di strada!

L’Arte viene definita come libera espressione dell’individuo, per cui NON dovrebbe essere regolamentata. Allora proviamo a pensare che non esistono regolamenti di nessun tipo. Questa idea può sembrare una provocazione ma, mettiamoci alla prova. Gli artisti siamo persone indipendenti, capaci di gestire le nostre attività in modo consapevole nel rispetto degli altri. Nella scorsa giornata d’Arte in Campo, abbiamo dimostrato che possiamo condividere un piccolo spazio senza creare nessun caos.

Aprire spazi della città agli artisti. Per esempio, si potrebbe affidare un padiglione della Biennale agli artisti locali. Una volta chiusa la mostra questi spazi (Giardini e Arsenale) restano vuoti e abbandonati. Tutte le esibizioni ed eventi culturali sarebbero gestiti dagli artisti, come il Teatro Marinoni, per evitare costi amministrativi e fini commerciali. L’Arte di strada è nato calli e campielli, ma è sempre gradito avere un tetto dove mettersi al riparo della pioggia e del freddo inverno!

Aprire una petizione online tramite il sito www.change.org per il cambiamento del regolamento comunale sulle attività artistiche di strada nella città di Venezia ed avviare una raccolta di firme a livello internazionale.

Fissare un appuntamento immediato con l’ufficio competente per comunicare le problematiche degli artisti di strada. Verificare i motivi per cui Venezia non è aderita alla piattaforma online (Strada apert@) come previsto.

Contattare la FNAS (Federazione Nazionale Artisti di Strada)

Aspetto i vostri commenti e/o suggerimenti…

Forza artisti, bisogna rimettere l’immaginazione al potere!